Per Riccardo

Louis_XIV_of_FranceE’ finita: Riccardo Venturi, autore solitario di un preziosissimo blog, ha finito la sua assurda avventura processuale nel migliore dei modi: assolto perché il fatto non sussiste.

Quale fatto?

Per avere infranto gli articoli 278 e 99 del codice penale; il 99 è la recidiva, il 278 è il cosiddetto Attentato all’onore e al prestigio del Capo dello Stato. Il tutto è dovuto a un articolo da me scritto su questo blog sabato 20 aprile 2013 e intitolato Sfrizzola il vilipendulo.

Un classico reato d’opinione – che tra l’altro non dovrebbe neanche esistere. Eppure, esiste, giustificato dall’errore di confondere l’opinione con l’offesa. “Questo reato”, ci direbbero alcun*, “serve a tutelarci dalle calunnie, dalle diffamazioni” ma chissà perché è sempre usato per colpire chi esprime pareri contrari al governo e ai/lle loro rappresentanti e mai per impedire che pensieri discriminanti vengano alimentati, vedi le manifestazioni delle sentinelle – la cui violenza è fatta passare come opinione.

Ma si sa, viviamo in un mondo dove le parole si svuotano e si riempiono a piacimento dei capi e dei potenti. Il bispensiero orwelliano è tra noi. Questo reato, credo sia chiaro a tutt*, è un avviso, un’intimidazione, un modo come un altro che lo stato ha per ricordare a noi tutt* che alle autorità va garantito il rispetto, un po’ come fanno i/le professori/resse a scuola quando intimoriscono/ricattano i/le alunn* per assicurarsi un “rispetto” che è solo e soltanto paura. Se non si accetta la gerarchia e lo stato/padre/padrone, allora si subiscono le conseguenze che, “se tutto va bene”, si risolvono con una sentenza di assoluzione dopo almeno un paio di anni di ansia e angoscia per un processo interminabile e se va male si tramutano in una condanna. Chiamatela, se riuscite, democrazia.

Per Riccardo è valsa questa prima ipotesi, con nostra grande gioia, ma questo lungo percorso giudiziario ha avuto dei costi che non possono essere trascurati. Siamo qui, dunque, non solo per rallegrarci dell’assoluzione di Riccardo ma anche per dare inizio, come collettivo Intersezioni assieme ad altr* compagn*, a una raccolta fondi per sostenere Riccardo nelle spese processuali che ha affrontato. 

Su Paypal.com inviate quanto volete all’indirizzo aprilsonorganizer(at)anche.no

Per Baruda

ANTI-SFRATTO2

La verità oggettiva, ormai lo sappiamo da un pezzo, è un’invenzione valida solo per le scienze più astratte. Non appena c’entrano le storie, i corpi, le vite, la verità è sempre parziale, e per fortuna, perché è la parzialità a spazzare via l’ipocrisia delle violenze, dei fascismi, delle varie forme di oppressione, che vorrebbe sempre imporsi come unica verità assoluta.

Il blog di Baruda, Polvere da sparo, è una di queste verità. Da molti anni racconta verità scomode, ricorda fatti che molti ipocriti fanno finta di dimenticare, parla chiaro a quei sordi che non vogliono sentire, urla quello che tante oppressioni vorrebbero silenziare.

E, come sempre, Baruda parla di una storia che ha vissuto sulla sua pelle, quando racconta l’assurda vicenda del suo sfratto. Storia che chi vive il dramma della casa in Italia – una casa non di proprietà – conosce bene, soprattutto a Roma dove le speculazioni edilizie e la collusione con i sistemi di potere che appoggiano i proprietari riescono anche, come si dice da queste parti, “a manna’ l’acqua all’incontrario”.

Leggete Baruda sotto sfratto: storia di una truffa per capire di cosa stiamo parlando.

Udienza fissata per il prossimo 10 giugno 2015, presso il tribunale civile di Roma.
Il 3 giugno, invece, si presenterà alla nostra porta un ufficiale giudiziario accompagnato da un fabbro, per il rilascio dell’appartamento.
Batte un bel sole su questo terrazzo, che ancora per molto mi ospiterà visti i guai in cui mi ha cacciato il padrone di casa.
Il 3 giugno si presenteranno alla nostra porta, alle 8 di mattina.
Vi aspetto quindi per una festosa colazione antisfratto.

Intersezioni, in qualche modo, quella mattina ci sarà.

Solidarietà al Rojava e ai/alle compagn* in stato di fermo

11265597_800525540043157_5714315337031753028_n

Stasera ore 18:00 a Torino in Piazza Castello presidio in solidarietà con il Rojava e contro le frontiere che uccidono!

Ancora una volta viene confermata l’ipocrisia turca di una difesa di confini utili a tutelare i poteri forti, sfruttando lo spauracchio dell’avanzata dell’ISIS per continuare un embargo vergognoso nei confronti del popolo Curdo.

Ancora una volta viene legittimata una pratica repressiva collaudata nei decenni, silenziosamente mutuata dall’opinione pubblica europea e italiana.

Di seguito un resoconto di quanto accaduto.

Rompiamo l’embargo da parte del governo turco che accerchia il Rojava!
LIBERTÀ PER LE/I COMPAGN*!
BIJI KOBANE!