Le cantanti dichiaratamente femministe fanno tendenza

Pubblichiamo la traduzione di un articolo apparso su la-critica.org che tratta di rapper e cantautrici che si dichiarano apertamente femministe, sono artiste in lingua spagnola che mescolano senza timore ma, anzi, con fierezza e poesia, musica e militanza.
Traduzione di Serbilla.

Le cantanti dichiaratamente femministe fanno tendenza
Di L Herrera

Negli ultimi anni, sono comparse voci nuove e diverse nelle regioni dell’America Latina e di altre parti del mondo, che utilizzando vari generi musicali cantano rivolte ad altre donne le modalità di resistenza a differenti oppressioni. Di seguito alcune di quelle che, senza timore di definirsi femministe, alzano la voce con ritmo.

rebecalane1. Rebeca Lane. E’ una rapper guatemalteca che nel 2013 ha lanciato il suo primo album intitolato “Canto”. Le sue canzoni si caratterizzano, tra gli altri temi sociali trattati, per l’analisi dei dettami di genere e per la denuncia del genocidio guatemalteco. Ha partecipato a eventi femministi e calcato i palcoscenici in El Salvador, Nicaragua, Mexico e Guetemala.
Nell’intervista con la rivista “Casi literal“, ha dichiarato: “ll fatto che sono femminista e anarchica, certamente è qualcosa che viene fuori dai testi e che io anche voglio trasmettere e spiegare, pertanto le persone alle quali non interessano questi temi li interpretano sistematicamente come  caos, lotta non necessaria o cose inutili per il sistema”.

2. Mare Advertencia Lirika. Rapper nata nello stato messicano di Oaxaca e di origini zapoteche, nei suoi testimaread-300x199 canta contro il maschilismo, a favore dell’indipendenza delle donne e denuncia le disuguaglianze sociali che si vivono in Messico. Ha partecipato a eventi in Guatemala, negli Stati Uniti d’America del Nord e Messico.
E’ la protagonista del documentario “Cuando Una Mujer Avanza” e fondatrice del gruppo Advertencia Lirika.
Il 12 agosto di quest’anno ha scritto sulla propria pagina facebook: “Solo quando ho capito tutto ciò che il patriarcato mi ha tolto, solo allora, ho potuto rivendicarmi come femminista…non mi sorprende quindi che tant* non capiscano neppure minimamente di cosa si tratta”.

lasconchudas2-300x2003. Las Conchudas. Gruppo argentino cumbiachero diventato famoso tra le femministe latinoamericane nel 2014. In due mesi hanno accumulato quasi ventunomila visite al video del loro singolo “Las pibas chongas”, un manifesto lesbofemminista con un mix di cumbia e rap. “Antipatriarcale, femminista, lesbica, caraibica, latinoamericana, mi connetto con la Madre Terra, rivoluzionando la strada e il letto.
Ed essere una frocia non è solo parlare di sesso, questo è parte di tutto un manifesto, la mia politica ha molto peso, inciampando, mi rialzo e ti bacio”.

https://youtu.be/mNopC9eKcig

4. Furia Soprano. Rapper spagnola nella cui biografia su Twitter non manca di definirsi femminista radicale:furias-300x184 “Rap feminazi, pattini, gomma rosa, se mi tocchi ti rompo”. Il suo album si chiama “No hay clemencia”, le canzoni di Furia si scagliano contro il capitalismo eteropatriarcale e riflettono sulle differenze e similitudini delle oppressioni che vivono le donne.
Nella sua canzone “No hai clemencia”, del disco omonimo, Furia canta con forza: “Streghe dell’inferno, il nostro motto è la difesa, femminismo attivo, nemmeno un’aggressione senza risposta, facciamo sentire la protesta quando il grosso del sistema lo alimenta e lo sostenta, fine, macete alla mano…non venimmo come carne né per piacerti, non siamo perfette, non siamo bambole, non siamo umili, delicate né piccole..né dio né padrone, né marito né partito, non c’è clemenza”.

luasinpua-217x3005. Lua. E’ una cantante spagnola anarchica e apertamente femminista. Nelle sue canzoni tratta differenti tematiche che accompagna con la sua chitarra, vanno dalla critica al patriarcato, agli spazi di sinistra, all’amore romantico. Le sue composizioni sono state molto condivise attraverso internet e le reti sociali.
Di fronte alla domanda se si riconosce come femminista, nel sito El Hombre Percha, Lua risponde: “Apertamente, anche se questo comporta le facce sorprese e indignate di alcun*. Di fatto, e per meglio specificare, femminista autonoma, libertaria: non voglio governare né essere governata. Il femminismo deve essere orizzontale e autogestito.
Nasce da noi e per noi ed è dalla base che deve prendere forma. Il femminismo è emancipazione e noi siamo le prime che dobbiamo avere chiaro questo (ma non le uniche)”.

6. Gaby Baca. Cantautrice femminista e lesbica del Nicaragua. “La Boca Loca”, come anche si è fatta chiamare, gabybaca-225x300ha sperimentato diversi generi musicali, è considerata una rocker alternativa e sperimentale. Nel 2011 ha registrato il brano “Todas juntas, todas libres”, e nel 2012 ha lanciato il singolo “Con la misma moneda”, che
è stato ben accolto dal pubblico femminista.
Quando le si è chiesto riguardo al femminismo, nel sito Puntos.org, Beca ha risposto: “Forse non ci rendiamo conto che le donne sono la maggioranza? Politicamente siamo una forza enorme, il nostro voto unito può buttare già qualsiasi stronzo al potere. Io mi dichiaro femminista perché è fantastico essere donna e voglio che si
rappresentino i miei diritti, è una questione di equità”.

cayecayejera-300x1927. Caye Cayejera. E’ una rapper dell’Ecuador. Dal 2009 canta rap transfemminista, si è presentata soprattutto sulla scena musicale di Quito. Collaborando con collettivi partecipa come attivista alle piattaforme: Acción Arte, Intervenciones Trans Cayejeras y Artikulación Esporádika.
il suo video “Puro Estereotipo” è un breve tutorial di autodifesa femminista, che accompagna con un testo potente: “Generi rigidi, perfetto meccanismo, desideri e piaceri fissi, puri stereotipi. Al margine si trova l’essenza selvaggia, il ricatto, il boicottaggio, il sabotaggio del patriarcato…”.