La notizia non è molto recente, ma l’ho trovata solo adesso seguendo altri link che stavo leggendo. Ed è stata una sorpresa davvero piacevole constatare di come ormai si provi in tutti i modi a giustificare il proprio sessismo: stavolta si tirano in ballo le filosofie orientali.
Dunque, andiamo per ordine: questa notizia racconta di come una squadra di basket femminile che conquista il diritto a disputare il campionato di A3 si vede costretta, diciamo così, a fare del proprio corpo un veicolo di marketing per la squadra stessa, seguendo il diktat del suo presidente, Alberto Fustinoni.
Alla fine le ragazze del Lussana Basket di Bergamo hanno abbassato il capo. Se vogliono giocare il campionato di Serie A3, conquistato sul campo nella scorsa stagione, dovranno accettare di indossare le nuove divise ideate dal loro presidente, Alberto Fustinoni: canotta stretta, gonnellino e leggins per dare più femminilità a uno sport da “maschiacci” [calmi, questo è solo l’inizio. Si poteva dire con altre parole, ma in effetti questa è una parafrasi di parole di Fustinoni]. Tuttavia il nuovo abbigliamento non è piaciuto [e te credo] e la scorsa settimana le giocatrici avevano protestato contro la nuova tenuta minacciando di scioperare. Di fronte alla minaccia di ritirare la squadra dalla competizione però si sono adeguate: “Ci siamo guadagnate la promozione in A3 e vogliamo giocare”, dice Valentina Pizzi, 20 anni, una delle ‘dissidenti’ [questa ragazza non si fa manipolare ma il potere – cioè il diritto di giocare il campionato per il quale la ragazza ha sudato un anno intero – ce lo ha il maschione presidente. Quindi a lei rimane il ‘dissidente’ tra virgolette e viene sfruttata, fine].
La scorsa settimana Fustinoni ha presentato al team le divise realizzate con una nota ditta di abbigliamento sportivo di Crespellano, in provincia di Bologna. Ci ha lavorato per mesi con l’intenzione di “rivoluzionare” l’immagine della pallacanestro femminile [hai capito che ideali, Fustinoni, c’avevamo il De Coubertin antisessista e non lo sapevamo], sport che ha solo settemila iscritte nelle squadre giovanili e attrae pochi sponsor e poco pubblico [deduzione: perché fa vedere pochi culi e poche tette. Meno male che c’è Fustinoni]. Per lui è “un modo nuovo di approcciarsi al nostro sport che fino ad oggi era stato preso in prestito dal basket maschile [EH?] senza apportare alcunché che lo caratterizzasse per la sua femminilità [la femminilità del basket, il nuovo campo del sapere del quale Fustinoni si fa pioniere]”, scrive sul sito del Lussana Basket. A ilfattoquotidiano.it precisa: “Credo che la femminilità sia una ventata di aria fresca che allieta e che deve essere difesa [SCUSI CHE COS’E’ LA FEMMINILITA’? Ma ha provato a chiederlo a una donna? Potrebbe sorprenderla, sa? O addirittura a una suo giocatrice? Glielo assicuro Fustinoni, parlano anche le donne eh, e di femminilità ne sanno ]. Ho seguito questo obiettivo conservando la decenza [mi raccomando, la decenza, mica come quelle scostumate del beach volley, per dire, brutte zozzone] e mi sento frainteso quando sento usare la parola ‘sexy’, perché le ragazze sono molto coperte [non ci pensavo proprio, Fustinoni: sessista va bene? Sì, va bene]. La volgarità non ci appartiene [giustamente, tu sì che ne sai, mica è volgare che le giocatrici tesserate con la tua società debbano accettare le tue scelte di marketing fatte sui loro corpi, no no, quello è eleganza, classe, stile]”.
Questione di marketing, più che di appeal [ma no]. Infatti dietro ci sono altre ragioni che riguardano alcuni problemi di questo sport: “E’ difficile reclutare nuove giocatrici perché le madri considerano il basket uno sport da maschiacci [ammettendo che fosse vero, se le madri sono imbecilli – sessiste pure loro, piene di pregiudizi – allora ci si adegua al loro cervello bacato?]. Se a Bergamo il campionato under 13 maschile ha quattro gironi, quello femminile ne ha uno che copre mezza Lombardia [questo secondo te è l’effetto dei pregiudizi sessisti o della mancanza di alcunché che lo caratterizzasse per la sua femminilità? Scusa, hai già risposto]”, afferma. Poi c’è anche la difficoltà nell’attirare tifosi e sponsor: “I palazzetti sono sempre vuoti [e quindi che facciamo? Facciamo vedere un po’ di sana carnazza, sai come arrivano! Che genio]”. Quindi a giugno, prima della pausa estiva, Fustinoni ha posto una condizione alle giocatrici [a casa mia si chiama in un altro modo]: “Ho detto loro che se volevano partecipare alla stagione successiva dovevano accettare l’incognita delle divise diverse, sennò c’era tempo di trovare una nuova squadra. Avevo garantito che non sarebbe stata messa in dubbio la dignità [la dignità di sportive è senz’altro in dubbio, anzi è del tutto calpestata, visto che non potevano sindacare la tua decisione né partecipare in qualche modo alla tua bella idea], avevo incassato i loro consensi e mi sono sentito autorizzato a continuare [quando pongo una condizione da una posizione di potere, io non mi sento autorizzato a continuare, io sto facendo quello che mi pare e basta]”.
Le ragazze però avrebbero voluto dire la loro sulla concezione della nuova tenuta [ma guarda tu queste, aho]: “Gli abbiamo chiesto di vedere il modello, ma lui voleva che fosse una sorpresa [che tenero!]”, dice Valentina Pizzi, tra le ultime ad adeguarsi. La scorsa settimana dopo aver visto le divise le ragazze hanno protestato e minacciato lo sciopero: “Mercoledì ci siamo tutte rifiutate di giocare così e lui ha detto che avrebbe ritirato l’iscrizione al campionato [vedete con quale garbo Fustinoni si senta autorizzato a continuare]. Molte hanno cambiato idea perché vogliamo giocare in A3 dopo essere state promosse [e vedi un po’]”. Alla fine sono rimaste tre ‘disobbedienti’ che sarebbero state messe fuori dalla rosa se avessero saltato l’allenamento di venerdì [mettere tesserat* fuori rosa è l’atteggiamento tipico di chi si sente autorizzato a continuare]: “Ci siamo presentate tutte tranne una, che poi si è adeguata”, continua Pizzi. Per questa stagione, che comincerà il 12 ottobre, le cestiste dovranno giocare con i leggins scomodi e caldi e una gonna che “è inutile, ma è stata promessa allo sponsor tecnico”, dichiara. Alle ragazze non resta che la speranza di avere un po’ più di attenzione: “Avere pubblico solo per le divise? – conclude la ventenne – Sarebbe stato meglio averlo per i meriti sportivi”.
Già tutto questo fa abbastanza innervosire, ma Fustinoni pensa bene di scrivere sul sito della squadra una giustificazione filosofica per la sua decisione, smaccatamente di puro marketing sessista. E attenzione perché arriviamo a qualcosa di fantastico, di meraviglioso, di assolutamente imperdibile.
YIN E YANG E LE NUOVE DIVISE DEL LUSSANA FEMMINILE [sì, avete letto bene]
Perché vi voglio parlare del più importante concetto del Taoismo cinese come lo yin e lo yang? Cosa c’entra con le nostre nuove divise? [dai Fustinoni, facce impazzì]
Il fatto è che le nostre nuove divise non sono solamente “diverse” dalle precedenti, ma rappresentano una vera novità nel concepire il lato esteriore del basket femminile [il lato esteriore, non ‘estetico’, attenzione, è proprio quello di fuori]. Un modo nuovo di approcciarsi al nostro sport che fino ad oggi era stato preso in prestito dal basket maschile senza apportare alcunché che lo caratterizzasse per la sua femminilità [tu pensi a una regola nuova, a un nuovo movimento tattico, a una diversa divisione dei tempi di gioco. Che sciocco]. Insomma, una brutta copia del basket maschile [ma perché brutta copia? Non mi risulta che chi segue la WNBA si lamenti di niente del genere] con conseguente scarso appeal di pubblico che si traduce in pochissimi tifosi e praticanti [quindi invece il grande successo di pubblico del basket maschile è dovuto agli splendidi corpi, alti, grossi, veloci e agili e potenti, dei maschioni che competono? Se con gli stessi corpi giocassero a domino si sarebbe lo stesso pubblico? Fustinoni, che vai dicendo? Vabbè, non anticipiamo].
Il concetto yin e yang viene utilizzato per spiegare tantissime cose del mondo che ci circonda, ma in particolare si concentra sull’energia . Su questo argomento sono stati scritti libri interi e si potrebbe parlare per ore e ore. [Forse perché è un pochino più complesso di si concentra sull’energia. Forse.]Io voglio limitarmi ad esporvi in poche parole i concetti più importanti per poter giungere velocemente al punto, ossia, aiutarvi a capire il lato positivo di questo nuovo modo di concepire il look del basket femminile mostrandovene i vantaggi più reconditi, e aiutarvi a superare questo grosso ostacolo legato al cambiamento guardando al futuro con energia, fiducia e gioia. [Ricapitoliamo: lui ci spiega yin&yang -> capiamo il bello di cambiare la divisa delle giocatrici di basket -> superiamo IL NOSTRO pregiudizio -> la vita è bella. Voglio provare anche io quello che si cala quest’uomo.]
Tutto ciò che ci circonda é caratterizzato da un dualismo. Per ogni cosa esiste il suo contrario. Se esiste l’alto esiste il basso, per il buon c’è il cattivo, per il bianco c’è il nero per il maschio la femmina per il fuoco l’acqua e così via con infinite coppie di opposti. [Buoni, calmi, è solo l’inizio.]
E grazie a queste forze opposte si genera la cosa più importante dell’universo: L’EQUILIBRIO. [Che cacchio lo danno a fare il Nobel a Higgs? Cinque frasi e abbiamo capito l’universo.]
Il logo qui sopra riportato esprime molto bene il concetto del dualismo. Ma se lo guardate con attenzione noterete che in esso sono contenuti altri due importanti concetti. [Arriva il difficile, attenzione.]
Il primo di questi viene espresso dal puntino nero che sta nel mezzo al bianco e dal puntino bianco che sta in mezzo al nero. Ciò ci dice che niente è mai completamente yang e niente è mai completamente yin. In ogni realtà c’è sempre un pizzico del suo opposto. Niente è mai completamente buono e niente é mai completamente cattivo….e questo vale anche per le nostre divise… [e forse anche per i puntini di sospensione… ma non vorrei portarvi troppo lontano… siamo appena passati dall’universo alle divise della squadra…]
Il secondo concetto espresso da questo logo è la dinamicità dell’equilibrio. Le due aree danno chiaramente l’idea di movimento. Ciò che oggi è bianco domani è nero e alla notte segue sempre il giorno e il regolare alternarsi di queste due opposte energie crea l’equilibrio. [E’ ufficiale, Higgs, Rubbia e Einstein erano proprio delle gran pippe.]
Ed è questo uno dei più importanti concetti taoisti. Il radicarsi su posizioni fisse, avere dei convincimenti inamovibili, restare attaccati alle solite abitudini e comodità non è una cosa buona. [PIGRONI PIENI DI PREGIUDIZI che non siete altro!] Non è una cosa che porta ad un equilibrio duraturo. Si potrà avere un equilibrio momentaneo, statico, ma con il passare del tempo si avranno i normali mutamenti energetici e chi resterà attaccato ad un convincimento inamovibile (come per le vecchie divise) resterà disorientato. [Capito? E’ la legge dell’universo! Tu pensavi di essere antisessista e di non farti sfruttare da un marketing legato a culi cosce e tette? NO, stai contrastando il moto equilibrante dell’universo. Non restare attaccat* ad un convincimento inamovibile, oppure resti fuori rosa e ti opponi all’energia dell’universo.]
L’unica cosa fissa e immutabile deve essere l’obiettivo da raggiungere: l’equilibrio. Il come raggiungerlo varierà di volta in volta. [Ma mica lo decidi tu, il come raggiungerlo: lo decide il tuo presidente Fustinoni. Chiaro? Se no non giochi.]
Per noi occidentali uno dei simboli utilizzati per esprimere la forza è l’albero della quercia. Questa immagine viene utilizzata anche in oriente ed è associata all’immagine dello yang ossia del maschio. Tuttavia la cultura cinese ha sviluppato anche l’esatto opposto: la canna di bambù, la donna. La canna si piega al vento e alle intemperie, ma passata la tempesta torna nuovamente dritta. La canna di bambù anche durante i peggiori uragani non perde di vista l’obiettivo e non appena possibile tornerà al suo equilibrio. Non è fantastico? Cosa preferiste essere? Una quercia secolare forte, fortissima o una canna di bambù? Ognuno darà la sua risposta, certo é che seppur forte una quercia non può resistere alla furia di un uragano…la canna di bambù si! [CAPITO DONNE? VI DOVETE PIEGARE, così dicono i cinesi. Poi – un giorno, domani, la prossima stagione, altrove – tornerete al vostro equilibrio, ma ADESSO VI DOVETE PIEGARE.]
Sono cresciuto sin da ragazzo con il motto insegnatomi dal Prof. Fiumara [antico maestro del pensiero che pochi fortunati hanno conosciuto] che diceva sempre :” Io sono duro… mi spezzo MA NON MI PIEGO” e ancora oggi ne apprezzo la validità [perché sono fatto così: mi faccio stare bene tutto e il contrario di tutto, se mi serve]. Tuttavia ho capito che è assolutamente nobile anche l’esatto opposto:” io mi piego… MA NON MI SPEZZO” [Fustinoni è veramente pieno di risorse, ma come farà?]. Perché sono belle e vere entrambe queste frasi sebbene opposte? Perché la prima è yang e la seconda Yin: due facce di una stessa medaglia. [Quindi va bene tutto: il sessismo e l’antisessismo, la merda e la cioccolata, l’importante è l’equilibrio. Come su due staffe, insomma.]
Continuando nei ragionamenti legati a questo concetto si evince che tutto è fatto da coppie. Quindi se c’è un corpo c’è anche uno spirito e se il corpo é fuori lo spirito é dentro. [V’ha fregato, eh? Io ve l’avevo detto che è bravo. Lo spirito esiste ed è dentro, perché ci sono le coppie: se c’è il corpo fuori, c’è lo spirito dentro. ‘Sti cristiani lì a farsi mille problemi, che ci voleva?]
Il maschio esternamente é forte, muscoloso, duro ma internamente é fragile, delicato e debole. La donna esternamente è fragile, delicata e debole, ma internamente è forte, solida e determinata. [FANTASTICO.] E la durezza esteriore del maschio viene presa e vinta dalla morbidezza della donna proprio come l’acqua spegne il fuoco. [INSUPERABILE. MERAVIGLIOSO. Un vero manuale di pregiudizi sessisti, compendia un mucchio di libri – Fustinoni aveva ragione che ce lo spiegava in poche parole!]
E veniamo a noi: voi siete donne e siete delle atlete. Il fatto di essere in palestra a correre e sudare con tenacia e determinazione mostra il vostro carattere interno, che come detto è forte, solido, determinato. Ma perché tenere nascosto il vostro carattere femminile con indumenti larghi e privi di grazia. Temete che il vostro carattere, carisma e determinazione possa andare perso? Temete di dare un’immagine diversa di quello che siete? Temete di venire confuse con delle smorfiose che pensano solo a trucco e unghie ? Non é rinunciando alla vostra femminilità esterna che potrete convincere gli altri circa il vostro vero spirito. Così facendo non troverete mai il vostro vero equilibrio. [Capito donne? Ve lo dice un uomo che cosa siete, ve lo dice Fustinoni, l’uomo occidentale che fa filosofia orientale. Un’altra coppia. Tutto quadra, è STUPENDO.]
Se avete capito la teoria dello yin e yang, allora capirete che l’energia che si libera da un perfetto equilibrio tra interno ed esterno è infinitamente più grande e di ciò non ne gioverete solo voi ma tutti coloro che vi circondano. L’energia si diffonde senza limiti e pervade le persone. [Non ditemi che non la sentite che m’offendo. In effetti la sento anche io, ma più che energia mi pare la rabbia di quando vengo preso in giro , non mi vorrei sbagliare.] Non sto dicendo niente di strano. Chi potrebbe negare che stare in un ambiente positivo con persone allegre e serene faccia bene alla salute e un ambiente di pessimisti possa portare anche ad ammalarsi? [E chi potrebbe mai? Prima dico baggianate, poi me le faccio garantire da un’evidenza che non c’entra niente.] L’energia entra nei nostri cervelli sotto infinite forme: colori , musica, immagini, onde elettromagnetiche e tante altre ancora [EH? COSA? Allora m’infilo la USB tra le chiappe e mi ci ricarico il cellulare, Fustinoni?]. La “grazia” e la “bellezza” sono forme di energia e chi più delle donne ne è pieno? [Sono iniziati con questo assunto i più tragici atti e commenti sessisti della storia.]Trovando il vostro equilibrio tra lo yang interno e lo yin esterno non solo troverete infinito benessere per voi ma ne procurerete a chi vi sta vicino. [Ci leggo un invito alle donne a stare seminude sempre e ovunque, ma io sono così, cattivo e perverso.]
Le nostre nuove divise si propongono di raggiungere questo obiettivo. Permettere a voi di mostrare il vostro carattere interno yang durante il gioco e contestualmente il vostro carattere esterno yin attraverso la grazia e l’ armonia del vostro corpo. [E io, brutto antisessista, che pensavo servissero solo a far vedere chiappe e tette.]
Rinunciare a questa infinita energia, sarebbe un grosso sbaglio.
Alberto
[Massima solidarietà alle giocatrici del Lussana che devono tenersi questo tipo di “energia”. Maschilista.]