La vittoria del matrimonio gay non riguarda l’uguaglianza

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Articolo originale qui, traduzione di Agnes Nutter e feminoska, revisione di Jinny Dalloway. Buona lettura!

L’attivista queer Yasmin Nair sostiene che la lotta per il matrimonio gay sia stata guidata da un movimento elitario e conservatore – 26 giugno 2015

La dott. Yasmin Nair è una scrittrice, attivista, accademica e commentatrice freelance di Chicago. È co-fondatrice del collettivo editoriale Against Equality (“Contro l’uguaglianza”) e componente di Gender JUST, un’organizzazione di attivismo radicale di base di Chicago. Figlia bastarda della teoria queer e del decostruzionismo, Nair ha al suo attivo numerosi saggi critici e recensioni editoriali, è fotografa e scrive come opinionista e giornalista investigativa. Ha pubblicato, tra gli altri, su These Times, Montlhy Review, The Awl, The Chicago Reader, GLQ, The Progressive, make/shift, Time Out Chicago, The Bilerico Project, Windy City Times, Bitch, Maximum Rock’n’Roll, e No More Potlucks.

DHARNA NOOR, PRODUTTRICE, TRNN: Benvenut* su The Real News Network. Sono Dharna Noor in collegamento da Baltimora.
Nelle ultime notizie, la Corte Suprema ha emesso una delibera storica secondo cui gli stati non possono proibire i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Appena poche ore dopo che la decisione è stata presa, in tutto il paese coppie dello stesso sesso hanno iniziato a unirsi in matrimonio.
Nel 2013 la Corte Suprema aveva deliberato che ad ogni coniuge, dello stesso sesso o meno, devono essere garantiti gli stessi benefici a livello federale. Oggi la corte si è spinta ancora oltre, stabilendo che il matrimonio omosessuale è un diritto costituzionale. Questa notizia arriva giusto in tempo per i festeggiamenti del fine settimana. Le sfilate del Gay Pride si terranno questo fine settimana in diverse città, come San Francisco e New York. Ma d’ora in poi saranno solo arcobaleni per la comunità queer negli Stati Uniti? In collegamento da Chicago per spiegarcelo, Yasmin Nair. Yasmin è una scrittrice, un’accademica e un’attivista . È co-fondatrice del collettivo editoriale Against Equality (“contro l’uguaglianza”) e componente di Gender JUST, un’organizzazione di attivismo di base di Chicago.
Grazie mille per essere qui con noi oggi, Yasmin.
YASMIN NAIR, CO-FONDATRICE, AGAINST EQUALITY: Grazie a voi. È un piacere essere qui.
NOOR: Dunque, “Contro l’uguaglianza”, eh? Credi che sia giusto che un’istituzione come il matrimonio debba escludere alcune persone?
NAIR: No. Cioè, quello che diciamo è che il movimento per l’uguaglianza, [proprio] per il modo in cui si configura, non ha nulla a che vedere con alcun tipo di giustizia sociale, né alcun tipo di uguaglianza secondo nessun tipo di legge. Ha tutto a che vedere con l’esclusione delle persone da benefici salvavita come – ancora adesso – l’accesso alla sanità, i permessi di soggiorno e molti altri benefici che si potrebbero elencare.
ll movimento per il matrimonio gay ha fatto un uso distorto del termine uguaglianza. Ci siamo volut* chiamare Against Equality prima di tutto per far sì che le persone se ne interessassero, e anche poter dire… sapete, bisogna davvero chiedersi cosa significhi la parola uguaglianza. Uguaglianza per chi, per chi… chi [distribuisce] l’uguaglianza, a quali condizioni, prima di tutto.
NOOR: Quindi oggi il matrimonio gay è passato con il margine di un voto. Ci sono stati cinque sì e quattro no. E tra chi ha votato a favore troviamo un delegato dei Repubblicani, il giudice Anthony Kennedy. Stupisce che qualcuno che è dalla parte dei conservatori quando si tratta di azioni positive e campagne di riforma fiscale, sostenga una causa come questa?
NAIR: Non stupisce assolutamente. Anzi, è inevitabile, perché è proprio ciò che è il matrimonio gay, come ho già detto altrove, ossia un movimento sostanzialmente conservatore. Sono davvero sorpresa che ci sia voluto, ecco… che sia passato solo per il rotto della cuffia. Ma il matrimonio gay è un’istituzione sostanzialmente conservatrice , e i conservatori lo amano.
Conservatori, liberali, persino persone di sinistra, lo amano perché serve a reggere un sistema… un sistema neoliberale dove i vantaggi si accumulano a beneficio di quei privati che hanno maggiori risorse. E’ ciò che ha sempre voluto il conservatorismo, no? Ognun* faccia per sé. Lo stato non si prende nessuna responsabilità per il benessere dei cittadini. Ogni donna o uomo fa da sé. Ecco, questo, fondamentalmente, è uno dei pilastri del conservatorismo.
È un’istituzione – il matrimonio, non solo il matrimonio gay, ma il matrimonio è… è un’istituzione economicamente solida per molti conservatori. Sono loro che l’hanno voluta. Si sa, ne propongono sempre i benefici. Quindi ha perfettamente senso che sia così, che tutto avvenga in questo modo.
NOOR: Hai anche fatto notare nei tuoi scritti che le organizzazioni pro-matrimonio gay hanno usato molte immagini dei leader dei diritti civili neri come Martin Luther King nei loro materiali “promozionali”. Com’è quindi che quando la gente pensa al movimento per i diritti omosessuali pensano più spesso alla faccia di uomini bianchi danarosi come Dan Savage, il creatore del progetto It Gets Better (“le cose migliorano”)?
NAIR: Esatto, esatto. E Dan Savage non è nemmeno… per chiarezza, sai… Dan Savage non è nemmeno uno degli uomini gay più ricchi che stanno dietro il movimento. Il movimento per il matrimonio gay è davvero sostanzialmente – sì, qualcuno mi ha… la gente ha sempre accusato me e Against Equality di comportarci come se il movimento per il matrimonio gay fosse diretto da una cricca di uomini bianchi. Quello che stiamo scoprendo è che effettivamente è proprio vero.
Il movimento per il matrimonio gay è stato finanziato da milionari e multi-milionari. Se consideri uno…un libro come quello di Jo Becker, Forcing the Spring (Imporre la primavera), sul movimento per il matrimonio gay, scopri che – dando un’occhiata a quel libro scopri che gran parte delle risorse proviene effettivamente da persone ricchissime. Non si tratta affatto di un movimento di base. È stato finanziato, sostanzialmente sin dall’inizio, da uomini e donne omosessuali bianch* e ricch*.
Ciò che il movimento per il matrimonio gay ha fatto per controbilanciare questa particolare immagine che continua a emergere è sfruttare e usare i volti e le azioni di leader ed eroi* dei diritti civili come Martin Luther King e Rosa Parks. Nello stesso tempo, il movimento per i diritti omosessuali è anche stato praticamente… e lo è in pratica nella sostanza, un movimento razzista. Dicono spesso… usano slogan come “gay è il nuovo nero”. Le persone omosessuali si compiacciono molto nel dire che gli/le omosessuali sono l’ultima minoranza oppressa del paese.
Chiunque abbia seguito le notizie negli ultimi mesi, incluse quelle sugli eventi di Charleston, ovunque nel paese… Io vivo a Chicago, a Hyde Parke, quindi nel South Side. Chiunque conosca l’effettiva realtà delle cose sa che ciò è semplicemente falso. Ma il movimento per i diritti omosessuali ha sempre amato l’uso delle metafore e delle vite di leader per i diritti civili delle persone nere in un senso che non è per nulla…per non fare altro che appropriarsene, e per coprire il fatto che in pratica, alla base, è un movimento guidato e finanziato da uomini gay bianchi e ricchi.
NOOR: Ecco, persino coloro che sarebbero d’accordo con te sul fatto che alcuni ideali all’interno dell’attuale movimento per i diritti gay sono problematici, direbbero però che ora che abbiamo tolto dalla lista delle cose da fare i diritti omosessuali – ovvero il matrimonio omosessuale, possiamo andare avanti a radicalizzare ancor di più il movimento. A questo come rispondi?
NAIR: La mia risposta è che non è così–i diritti dei gay fanno parte di un movimento economico. E’ un movimento che scaturisce da, e riguarda… riguarda fondamentalmente l’aspetto economico – l’accumulare benefici economici per poch* privilegiat*. E’ fondamentalmente neoliberista. Riguarda il creare un sistema in cui le persone possono accedere alle risorse solo attraverso mezzi privatizzati come il matrimonio, capisci… In modo che – i sistemi economici non funzionano in altro modo – se non allo scopo di smantellare i sistemi attuali e poi andare oltre e creare sistemi ancora più oppressivi.
Il matrimonio gay non è una funzione sociale, è una funzione economica. Giusto? Quindi, già si capisce – questo è… non succederà mai. Quello che non succederà mai è che il matrimonio gay porti a un’ulteriore radicalizzazione delle lotte, o che ora si possa prendere fiato e dire bene, ora passiamo ai giovani queer senzatetto o all’HIV/AIDS. Perché è accaduto negli ultimi 20 o 30 anni che il matrimonio gay ha sottratto un sacco di risorse sia agli etero che ai gay. E le organizzazioni che si occupano di HIV/AIDS, le organizzazioni che si occupano di giovani queer senzatetto e così via, di fatto hanno dovuto chiudere.
Ripeto, non ci si può mobilitare al di là dei matrimoni gay, semplicemente perché il matrimonio gay ha già devastato il panorama economico delle organizzazioni queer. Non ci sono più soldi da ottenere, ed è molto improbabile che i ricchi bianchi omosessuali, in particolare quelli per i quali il matrimonio gay ha rappresentato un tema così importante, ora si accorgano di noi e dicano “sì, ora cerchiamo di lavorare su tutte le altre cose fondamentali”. Loro non hanno motivi per preoccuparsene. Ricordate sempre che i ricchi uomini bianchi omosessuali, in particolare, non hanno mai dovuto preoccuparsi veramente di HIV/AIDS, perché hanno sempre potuto permettersi i farmaci. Quindi è tutto… è proprio – proprio non funzionano così le strutture economiche.
E dobbiamo pensare al matrimonio gay non come un [problema] sociale, non come una questione sociale, ma come un problema economico. E il neoliberismo non funziona in modo da fermarsi e guardare indietro per vedere chi si è lasciato alle spalle. Procede semplicemente per la sua strada.
NOOR: Certo. E abbiamo assistito, negli ultimi anni, a un aumento costante nel sostegno al matrimonio gay negli Stati Uniti. Quindi credo che tu stia dicendo che questo non avviene solo perché le persone stanno diventando più tolleranti, più accoglienti verso le altre persone, più accoglienti verso l’amore.
NAIR: Scusate, mi viene da ridere solo al sentirlo. Ma no. No, l’amore non ha niente a che fare con questo. Penso che molta parte del supporto della sinistra liberale – il supporto francamente delirante della sinistra liberale al matrimonio gay – è dovuto al fatto che il movimento è stato percepito come un movimento che riguarda l’amore. Quindi tutto ciò che vede sono queste dolci coppie gay e i loro figli eccetera eccetera. L’escamotage ha funzionato molto bene. Penso che man mano che le persone verranno a conoscenza delle implicazioni economiche del matrimonio gay e anche di chi sta realmente dietro al matrimonio gay… penso che ci sarà molto meno sostegno per la causa. Naturalmente, ora questo non ha molta importanza, perché la stiamo vivendo ora.
Ma no, penso che il sostegno sia stato dato, ripeto, per l’incapacità di riconoscere il matrimonio gay come una questione economica.
NOOR: Quindi, che tipo di soluzioni politiche consideri efficaci, per sostenere realmente la comunità americana queer, la popolazione gay, la popolazione trans, eccetera?
NAIR: Penso che quello che dobbiamo fare è prima di tutto – penso che vi sia un’enorme componente ideologica e psicologica in tutto questo. La prima cosa che dobbiamo capire è che proprio ora siamo in una posizione terribile. Quindi, fintanto che continuiamo a pensare che il matrimonio gay sia una delle tappe di una lunga storia di successi, siamo… siamo… sto cercando di pensare a una parola che sia abbastanza educata e non sia una parola volgare. Siamo semplicemente fottut*.
Fino a quando pensiamo che possiamo andare avanti, non esiste… non esiste alcuna alternativa sana per noi. Quello che dobbiamo fare da qui in poi, da qui in avanti, è fermarci e prima di tutto riconsiderare il modo in cui pensiamo a ciò di cui hanno bisogno le comunità. Abbiamo anche bisogno di pensare… credo che il problema veramente grande della comunità queer sia quello di iniziare a pensarsi come parte di una comunità più ampia. Come parte di un tessuto più grande, per così dire.
Quindi, fintanto che la comunità queer pensa solo egoisticamente a se stessa e al matrimonio gay come forza propulsiva, per esempio, tutti sono condannati. E penso che andando avanti dovremo cominciare a renderci conto di questioni come il forte razzismo – no? – che esiste in questo paese, che è peggiore – allo stesso livello o peggio, del razzismo schiavista. Questa è la realtà in questo momento. E l’America del 21° secolo è permeata di razzismo schiavista. Dobbiamo pensarci. Dobbiamo pensare alle devastanti politiche economiche e ambientali che abbiamo messo in atto. Tutto questo è collegato alle persone. Non si tratta solo delle persone gay e delle loro problematiche particolari in quanto gay.
Quindi nell’andare avanti dobbiamo pensare in questi modi, oserei dire, collaborativi. Ma dobbiamo anche iniziare a pensare a come ottenere supporto per questioni come, per esempio, i queer senzatetto. O un problema che mi angoscia molto, a cui spesso vedo andare incontro un sacco di mie* amic* più vecch*, le problematiche relative all’AIDS in età avanzata, per esempio. Per la prima volta in molte generazioni, abbiamo ormai un paio di generazioni di uomini e donne che stanno vivendo più a lungo, che stanno invecchiando con l’AIDS, capisci. E […] uomini gay che stanno effettivamente vivendo fino a tarda età, e non sappiamo che cosa fare di loro, perché non possiamo semplicemente metterli nelle solite residenze per anziani, ad esempio.
Questi sono i problemi ai quali dobbiamo pensare, e dobbiamo anche pensare a come finanziare e sostenere tali questioni. Come sosteniamo questo tipo di lotte senza essere concentrati solo sul finanziamento elargitoci da poche persone omosessuali ricche. E questo è stato il problema fondamentale dell’attivismo queer per troppi anni. E questo è successo, perché nessuno ci avrebbe finanziato prima. Nessuno finanziava la ricerca sull’AIDS fino a quando abbiamo costretto il governo a farlo.
Quindi siamo in un altro tempo e luogo. E dobbiamo cominciare a pensare, smettere di pensare al patriarcato gay come l’unica fonte di reddito o l’unica fonte di sostegno. Dobbiamo anche pensare in modo collaborativo. Tutto questo significa che – in realtà da molti punti di vista sarà davvero difficile – sarà necessario smontare e, in qualche modo, interrogare il complesso omosessuale senza scopo di lucro/industriale che è sorto nel frattempo. Questo sarà un compito davvero duro. Sono tentata di dire che sarà impossibile. Dirò solamente che si tratterà di un lavoro duro, semplicemente perché conosco molti mie* amic* che in realtà lavorano nelle viscere di quella macchina, capisci.
Quindi sarà una lotta lunga e dura, e penso che sia delirante per chiunque di noi affermare che ora che abbiamo finito con il matrimonio gay possiamo andare avanti. Il lavoro è molto più difficile perché c’è molto meno denaro, c’è molta meno energia politica, e i tempi sono duri. Il neoliberismo sta mostrando – non solo sta mostrando i muscoli — ha preso il sopravvento e ci sta strangolando.
NOOR: Grazie mille per questa conversazione che ci ha dato molto su cui riflettere, non vediamo l’ora di risentirti in futuro.
NAIR: Grazie a voi, è stato un piacere. Grazie per avermi invitata.
NOOR: E grazie per averci seguito su The Real News Network.

Fine

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