La malafede della zoofobia – parte I

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Traduzione de The bad faith of zoophobia, di K. Forkasiewicz.
La pubblicazione, data la lunghezza dell’articolo, sarà divisa in parti.
Grazie a Martina e Alice per aver condiviso con me l’impegnativo compito della traduzione!

Jean Paul Sartre, nella sua incisiva analisi dell’antisemitismo, solleva alcuni argomenti preziosi in riferimento alla costruzione dell’identità razzista come espressione di vita non autentica. Sia la persona che il concetto di ‘Ebreo’ servono all’antisemita come mezzi, al fine di sviluppare un meccanismo di difesa esistenziale radicato, per eccellenza, nella malafede. Quest’ultimo sceglie “la permanenza e impenetrabilità della pietra, la totale irresponsabilità di un guerriero che obbedisce ai propri capi – e non ha comandanti”(1).

L’antisemita è intrappolato in una condizione paradossale inconfessata. In effetti, ha disperatamente bisogno di ciò che più detesta, al punto che, se l’Ebreo non fosse esistito, “l’antisemita avrebbe dovuto inventarlo”(2). Un prodotto distorto dell’ideologia e del sentimento antisemita, l’Ebreo non è percepito nella sua realtà, per come è; è utilizzato in quanto pretesto, nulla di più. A quale fine, bisogna domandarsi? Leggi tutto “La malafede della zoofobia – parte I”

La strada è di chi ci lavora: Lettera all’EZLN da parte della Brigata di Strada “Elisa Martinez”

   trabajo sexual Riceviamo e volentieri condividiamo questo comunicato che arriva dal Messico tradotto da Nodo Solidale:

Lettera all’EZLN da parte della Brigata di Strada di appoggio alla donna “Elisa Martinez”

Il blog della Brigata Callejera (su noblogs!) in spagnolo http://brigadacallejera.noblogs.org

brigadalogoLa Brigada Callejera en Apoyo a la Mujer”Elisa Martinez” è un gruppo indipendente dal governo e dai partiti politici che promuove l’autorganizzazione politica, sociale e il supporto medico autogestito da parte delle lavoratrici e i lavoratori del sesso in Messico. È stata promotrice della formazione della Rete Messicana del lavoro sessuale che riunisce vari collettivi e organizzazioni di lavoratrici e lavoratori sessuali della Repubblica e che aderisce alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona dell’EZLN, convertendosi in parte attiva della Altra Campagna.

Il clima di violenza nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso si è inasprito gradualmente, i femminicidi non finiscono e la tendenza di intellettuali interni al regime, funzionari/e di governo e tecnocrati/e delle ONG è quella di qualificare tutte e ognuna di noi come vittime di tratta di persone o carnefici, per rendere più clandestino e più redditizio il business della prostituzione. Leggi tutto “La strada è di chi ci lavora: Lettera all’EZLN da parte della Brigata di Strada “Elisa Martinez””

Vi presento Jes

Rivendicando lo sguardo: Jes Sachse e il potenziale trasformativo dell’osservare.

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Tutti amiamo guardare. Mentre l’atto di fissare è generalmente percepito come un atto da evitare o di cui vergognarsi, Rosemarie Garland-Thomson, studiosa di disabilità e women studies, afferma che lo sguardo, nella sua accezione migliore, ha in realtà il potenziale di creare nuovi significati e società più aperte. Lo sguardo, nell’accezione di Thomson, ha il potenziale per aiutarci a ridefinire il linguaggio che usiamo per descrivere noi stessi e gli altri, creare spazio per coloro che si trovano più spesso esclusi dalle comunità, e forgiare le nostre identità. Lo sguardo è più dinamico e produttivo quando il soggetto dello sguardo, la persona che viene guardata, è in grado di esercitare un certo controllo sull’interazione, e così facendo presentare la propria storia alla persona che guarda. Leggi tutto “Vi presento Jes”