L’autodeterminazione è un diritto! #ddl405

transgender_id_lead-thumb-640xauto-5816

Non è un mistero che le persone transessuali, transgender e intersex subiscano costantemente discriminazioni e violenze. In Italia si può morire di transfobia per un crimine d’odio o per mano propria quando ci si suicida per bullismo transfobico, si può essere costrette/i a non proseguire gli studi per lo stesso motivo, si può fare la fame perché la discriminazione transfobica impedisce di trovarsi un lavoro, ci si può stressare per anni e anni con carta d’identità, patente e via dicendo che non rispecchiano la propria fisicità causando perpetui ed involontari outing, si può nascere con una delle tante forme di intersessualità e dover subire, coercitivamente, interventi che hanno tutto a che vedere con l’ossessione di questo mondo per il binarismo sessuale e ben poco con la salute; si può essere privi di qualsiasi diritto ufficialmente riconosciuto e nonostante questo essere additati come richiedenti di privilegi, si può piangere a reti unificate la morte dell’ennesima/o ragazzina/o  per omofobia, bifobia, transfobia e contemporaneamente negare a milioni di altri ragazzini/e un’esistenza non eccellente, ma almeno entro i limiti della decenza.  Per questo e per un lungo elenco di altri motivi, riteniamo importantissimo sostenere la campagna a favore del disegno di legge 405, il cui testo completo è disponibile qui. Queste sono, in pillole,  le innovazioni che porterebbe la sua approvazione:

  • Sparisce il tribunale dal percorso di transizione, con un netto risparmio in termini economici, di tempo, di uso della pubblica amministrazione. Nessuno è chiamato a giudicare. La procedura di modificazione dell’attribuzione di sesso e del nome di nascita andrà presentata al prefetto, che in 30 giorni dispone il cambio. Sarà possibile cambiare nome e sesso o anche solo il nome. Occorre solo la relazione di disforia di genere per richiedere il cambio anagrafico. Il cambio anagrafico viene richiesto quando il diretto interessato lo desidera, non quando lo concede il giudice (situazione attuale).
  • Resta il ricorso al tribunale per i minori che, non essendo maggiorenni, possono comunque usare questa via per accedere al percorso, al cambio anagrafico e all’operazione. Sarà possibile ricorrere ad un tutore speciale in caso i genitori si oppongano alla volontà del minore.
  • È specificato che, in caso di disforia di genere, l’asportazione di organi sani (apparato genitale) non rientra tra le mutilazioni, ma un normale procedimento di tutela della salute della persona. Non è più necessario ricorrere al giudice per l’autorizzazione all’intervento.
  • Il matrimonio non può più essere sciolto automaticamente ma segue la normale procedura di separazione/divorzio.
  • È vietato qualsiasi intervento chirurgico cosmetico, di riattribuzione forzata del sesso, sui bambini nati con genitali atipici (intersessuali).
  • Tutte le procedure e i trattamenti sono gratuiti
  • È attivato un programma di sensibilizzazione riguardo la transessualità per il personale sanitario.

Qui potete trovare sia le novità di cui sopra, sia il confronto con l’attuale situazione legislativa. È importante, fondamentale, e questa lotta non riguarda esclusivamente le persone transessuali, transgender e intersex, ma tutte e tutti. L’austerità diventa la scusa più utilizzata per opporsi alle lotte per l’autodeterminazione di tutti i corpi: di donna – cis e trans, intersex e di uomo/donna/persona trans in generale, e questo non può essere permesso; non possiamo permetterglielo, non possiamo permettercelo. Firmate la petizione, fatela circolare, twittate e retwittate sull’hashtag #ddl405 e seguite l’account @ddl405. Informazioni, storie e contatti li trovate su questo blog. L’autodeterminazione è un diritto!