Cose che sono tipo cazzate. Ma più grandi.

Esistono cose, nel mondo, che sono cazzate. Enormi, potentissime e deflagranti cazzate.
La cosa triste è che spesso non te le aspetti, eppure ti arrivano addosso e, assieme ad esse, cadono anche le braccia, una collezione completa di gonadi che non t’immaginavi possedere e pure qualche bestemmia.

Ad esempio, c’è questa cosa:

Ecce cazzata
Ecce cazzata

Mi spiego meglio: il messaggio “superficiale”, ossia ciò che questa scritta appare dire, è di tutto rispetto. Insomma, chi non vorrebbe un mondo privo di violenza (ad eccezione di chi si occupa di giochi di potere ed economici, chiaramente)? Perciò, sì:

– Finiamola con la violenza!
– Smettiamo di esercitare violenza!
-Che nessun* sia più vittima di violenza!

La pace nel mondo è uno dei sogni che cullo con più piacere. Non sono sarcastica: sono una hippie sessantottina la cui anima è trasmigrata in una donna d’oggi allo scopo di fare esperienza di vita negli anni Duemila. (Chiaramente mi prendo volentieri in giro: so di essere parecchio ingenua e la produzione delle mie personali visioni del futuro che contribuirò a creare lo dimostra…)

Però c’è un però. Perché la scritta non si limita solo a proclamare la fine delle sofferenze, ma si impegna affinché una parola specifica appaia cancellata pur rimanendo comunque ben visibile: WOMEN.


E lì salta fuori il problema del messaggio “subliminale”, ossia ciò che l’immagine finisce per dire. Non si tratta di una svista (o, almeno, io non ci credo): chiunque l’abbia creata ha pensato bene a come strutturarla con lo scopo che a me pare palese di sminuire la lotta alla violenza maschile e azzerare le riflessioni sulla violenza di genere. La mente che ha ideato questo messaggio ha deciso che tale argomento non era importante o non aveva senso. Oppure l’intento era molto più malizioso: modificare un messaggio politico in qualcosa di più blando e generico, in modo che, da una parte, potesse essere facilmente accettato e condiviso da una vasta maggioranza (penso anche ai social network) e, dall’altra, rendesse difficile la critica all’immagine per la presenza di quella cancellatura. Cancellatura che però rimane e continua a lavorare, a parlare, a proclamare che “Hey, sì, ok la violenza sulle donne, ma perché, i bambini no? E gli operai? E i poveri? E…e…e…?”*

Ecco, quest’immagine è stata studiata per sviare l’attenzione, per non discutere e per non mettersi in discussione e, onestamente, che compaia in spazi che si definiscono “femministi” (l’ho visto, giurin giuretto!) mi mette i brividi e mi stravolge dal disgusto.

*Sto tralasciando momentaneamente il fatto che la presenza dei simboli che circondano la O mi fanno pensare che l’antispecismo non sia neppure stato considerato

 

Una risposta a “Cose che sono tipo cazzate. Ma più grandi.”

  1. Da artista visiva, io leggo quest’immagine come un ossimoro: in una frase che nega la violenza e’ cancellata con violenza la parola donne. Dico “con violenza” perche’ e’ barrata (poteva essere tra parentesi, o aggiungere un segno +, o il simbolo & ad aggiungere ironicamente “ognuno”) e la barra e’ evidenziata in rosso, dandogli percio’ una importanza maggiore nella percezione rispetto al “no alla violenza”. Non c’e’ malizia: o e’ fatta da un analfabeta visivo, o e’ una bella presa per il culo.

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