Ci sono alcuni lunedì più pesanti di altri. Questo lo è, per via di quello che è successo nel fine settimana. Che si è sommato a tante altre cose già successe. Continuo a vedere nella cultura di questo paese il suo “grosso problema”: non perché viene prima di tutti gli altri, ma perché è il terreno sul quale crescono tutti gli altri. Finché questo terreno non lo risaneremo – e ci vorranno anni, generazioni – gli altri problemi non finiranno. E prima o poi, da qualche parte, bisognerà cominciare. Verrà, prima o poi, un lunedì migliore.
Ciao, sono un giovane scrittore che ha stampato il suo primo romanzo con un grandissimo editore di un grandissimo gruppo editoriale, ma non mi si è filato nessuno. Allora scrivo un articolo pieno di scemenze e banalità mescolando temi che fanno sempre tanto parlare – ragazzine, sesso, femminismo, moralismo – e adesso tutti sanno il mio nome. Con l’occasione lo scrivo pure su un giornale da rilanciare un po’, e siamo tutti contenti.
Ciao, sono un demente complottista che preferisce infilare i fatti negativi uno dietro l’altro tratteggiando oscuri e fantomatici disegni di gigantesche potenze mondiali piuttosto che prendermela di petto con lo stronzo del momento. Mi masturbo pensando alla mia intelligenza superiore che vede e sa cose che gli altri ignorano, così posso godere dell’altrui frustrazione chiuso nel mio piccolo mondo fatto di niente, felice di aver capito tutto e di scegliere i rapporti umani in base al tasso di complottità dei soggetti.
Ciao, sono un vecchio politico ipocrita, volgare e bollito di un partito che pochi mesi fa era al governo e adesso ha racimolato a stento il necessario per stare in Parlamento, a parte nella regione nella quale (e per la quale) è nato. Siccome serve dare un segno di vita, mi metto a dire che un nostro ministro di colore mi ricorda un orango*, così tutti tornano a parlare di me e i giornalisti prezzolati possono dire che il mio è un modo di dare voce a un sentimento diffuso.
Ciao, sono un dirigente d’azienda del ’34 che ha svolto soprattutto incarichi di risanamento per grandi gruppi in fase di crack o simili. Ho anche ricevuto incarichi direttamente dal Presidente del Consiglio. Negli ultimi tre mesi sono stato scelto dai proprietari dell’ILVA come amministratore delegato, poi mi sono dimesso perché l’azienda è stata sequestrata dai magistrati, e allora il Presidente del Consiglio (un altro, non quello di prima) mi ha fatto commissario della stessa azienda. Ho fatto subito presente che a Taranto si muore soprattutto a causa di fumo e alcool.
Ciao, siamo un gruppo di persone che ha imparato molto bene certe strategie di comunicazione politica e di politica spicciola da un politico italiano di grande successo, e ora ci campiamo alla grande spacciandoci per essere gli unici liberi di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità – quella di chiunque, ovviamente, perché per noi il pluralismo e la democrazia significano dare credito a qualunque stronzata. Purché pubblicata sul nostro giornale, nei nostri libri, sui nostri siti, democraticamente diretti.
Ciao, io sono uno stronzo che: ci sono altri problemi più importanti; le cose sono sempre andate così; il femminismo è un fondamentalismo, come tutti gli “-ismi”; le mie sono critiche costruttive; non sono fascista, sono loro i violenti, andrebbero ammazzati tutti; una volta era meglio; non ho nulla contro i gay ma l’esibizionismo è una violenza pure quella; così facciamo piangere Gesù; fuori va bene, ma dentro casa mia certe cose non le tollero.
E permetto a tutti quegli altri, sopra, di diffondere la loro cultura.
Potete continuare con esempi qualunque, se vi va, qui sotto nei commenti.
* ricordo a chi non sa cosa sia lo specismo che dare dell’orango a qualcuno non è un insulto, anche perché in Parlamento ci starebbe senz’altro meglio che una merda (cit. Feminoska, che ringrazio). Il problema è che questo serve a fare rumore mediatico. Che rumore fa una merda? Appunto.