Diventare donna significa diventare una puttana

LeaningonCab_03

Traduzione di questo post di Akynos – aka The Incredible Edible Akynos, performer burlesque e intrattenitrice.

Chi poteva immaginare che diventare donna significasse diventare una puttana?

Di questi tempi, la libertà sessuale delle donne è talmente oppressa, che l’unico modo per essere considerata onesta è quello di adottare una facciata da madonna.

Le donne rispettabili non bestemmiano, né dormono in giro. Passano la vita rincorrendo la speranza di sposare l’uomo dei loro sogni tristi e ottenere qualche lavoro succhiasangue, mentre conservano la loro energia sessuale per quel solo uomo – per sempre. Un uomo che, vorrei aggiungere, a causa della sconcertante doppia morale della nostra società, può ritenere suo diritto divino scopare ogni donna che desideri, solo perché è un uomo.

Umiliata fino alla repressione sessuale, la donna non dovrebbe mai ricorrere ad atti di espressione sessuale, perché verrebbe considerata empia – indegna d’amore, un’emarginata sociale. E di fronte all’opportunità di scopare senza pensieri, non dovrebbe mai cercare un profitto economico.

Dispensare fica gratuitamente, anche se comunque deplorevole moralmente, è leggermente più rispettabile e viene considerato con maggiore indulgenza rispetto all’accettare denaro in cambio di preziosa energia sessuale. Energia che, se priva di adeguato sfogo, può far impazzire chiunque. Sarebbe come cercare di esistere senza il sole; non è possibile!

In una cultura misogina e sessualmente repressiva, nella quale gli uomini guadagnano ancora più delle donne, il lavoro è poco, l’istruzione universitaria sta dimostrando di essere una farsa, e troppi uomini approfittano emotivamente e fisicamente delle donne senza alcuna conseguenza, come può una cagna redimersi?

Può prendere posizione e rifiutarsi di essere trattata come una stupida senza cervello. Nonostante la natura misogina della nostra società, resta il fatto che la fica è ancora potere. E il sesso vende sempre. Le brave ragazze non sono le uniche a realizzarsi. Vendere sesso può essere il modo in cui gli uomini imparano a trattare le donne. E in cui le donne possono comprendere il loro proverbiale valore.

Quando ci si stanca della corsa all’inseguimento di amore e di denaro, una soluzione è quella di tagliarsi le vene – l’altra è ricorrere alla prostituzione. La prima volta che ci si vende ricorda la prima dose di eroina, o il risveglio spirituale di coloro che hanno perso la fede. Ci si rende conto che esiste un potere tra le cosce, nella loro consistenza – nella loro stessa presenza. Si diventa testimoni della guarigione delle anime solitarie che attraversano le nostre porte, anche quando tutto quello che vogliono è una sveltina, e non si avrà mai un’altra occasione di incontrarli.

Si impara a dire di no a situazioni che non si ritengono degne dei propri sforzi perché, puntuale come un orologio, qualcosa di meglio arriva sempre. Si impara che alcuni dei ragazzi più belli non sono sempre i migliori a letto. E che anche i ragazzi più belli pagano per averti.

Cresce in te un amore più grande per te stessa, la fiducia trabocca. Non solo ottieni i mezzi per vivere, ma mentre una volta ti credevi brutta, scopri che molte, molte persone ti trovano così attraente che sono disposte a spendere soldi per te.

Impari che dispensare energia sessuale è un dono che nasce dentro di te. Anche se la società sostiene che sia un modo indegno di guadagnarsi da vivere, ti senti un’onesta cittadina ogni volta che spalanchi le gambe. E capisci che ci sono molti modi di dare energia e che in un modo o nell’altro, siamo tutt* in vendita.

Ti rendi conto dell’importanza del sesso protetto – più che mai. Perché quando uscivi solamente con una persona, spesso ti comportavi da incosciente. Ma ora che il sesso è il tuo mestiere, sei prudente con i tuoi numerosi partner. In quale altro modo potresti pagarti le bollette se fossi affetta da una patologia sessuale che avresti potuto evitare?

Mentre un tempo eri insicura e permettevi all’interesse amoroso del momento di calpestarti, ora ti rendi conto di avere potere – perché hai molte scelte. Perché quasi all’improvviso, puoi ottenere denaro. Ti rendi conto che quando una persona ti paga, è più incline a rispettarti. Comprare sesso dà luogo a una dinamica diversa rispetto a quando viene offerto gratuitamente.

Prima di diventare una puttana eri una bimbetta insicura, regalavi gratis quello che poteva liberarti.
Non eri una donna allora. Ma, accidenti, se lo sei ora!

3 risposte a “Diventare donna significa diventare una puttana”

  1. Se il testo fosse mio, potrei ribattere in maniera puntuale, ma così non è. A me è piaciuto ed ho deciso di tradurlo, ma la mia personale lettura è molto diversa dalla tua. Intanto non posso esimermi dal farti notare che il posizionamento rispetto al potere e alla sessualità di una donna bianca quale tu sei, non è lo stesso di una donna di colore, o perlomeno di quella donna che ha scritto il pezzo. Se c’è della verità in questo pezzo, e io credo che vi sia, immagino valga la pena di essere ascoltata. Tu sei quello che sei, lei è quello che è: non prenderei quello che dice come un “messaggio alla popolazione femminile mondiale”, io non l’ho vissuto così, ma sicuramente è un messaggio che a certe persone arriva. Ed è un messaggio che stimola tante domande, che a me interessano di più delle risposte, soprattutto delle risposte che si presumono verità universali.

  2. Mi rendo conto ora del fraintendimento: secondo chi scrive, prostituirsi è moralmento meno (e non più) accettabile del darla via gratis. Sulla base di cosa si faccia una simile affermazione, è un mistero, per questo probabilmente ho frainteso.
    La mia personale opinione (suffragata dalla presenza di tanti e tanti uomini/clienti che si spendono nella propaganda pro-regolamentazione) è che sia l’esatto contrario: ciò che dà veramente fastidio è la donna che fa sesso tenendo da conto anche il proprio desiderio, molto più di una donna che si mette al servizio del desiderio maschile.
    Comunque ciò che dà fastidio di questo brano, ciò che mi ha infastidita facendomi perdere anche di lucidità, è la pretesa di stabilire cosa è una donna e cosa non lo è. Se diventare una donna significa diventare una puttana, vuol dire che io, che lo faccio gratis, non lo sono. E non solo, che a farlo gratis “mi deprezzo”, quindi il genere maschile ha il diritto di trattarmi con meno rispetto, perché non mi paga. (“Comprare sesso dà luogo a una dinamica diversa rispetto a quando viene offerto gratuitamente.”)
    In pratica, mi si accusa di essere una bambinetta insicura che “si regala”.
    Mi spiace, ma non ci sto.
    Io sono una donna adulta, che si relaziona con i suoi partner da pari a pari: io non regalo nulla, loro non si prendono nulla di me, e con il massimo rispetto reciproco condividiamo un bel momento insieme.

  3. Il valore delle donne, dunque, ruota tutto attorno alla loro fica. Non c’è possibilità che un uomo si metta a dialogare con una donna, che possa apprezzare qualsiasi altro suo talento, no: la fica e solo la fica. La donna è quella cosa attorno ai suoi buchi: l’unica cosa sulla quale possono contare è “il potere in mezzo alle coscie”. Chi è che stando delle stupide alle donne?
    “mentre una volta ti credevi brutta, scopri che molte, molte persone ti trovano così attraente che sono disposte a spendere soldi per te”: fantastico, ridurre l’autostima delle donne all’approvazione maschile: valgo solo se un maschio mi trova sessualmente desiderabile. Se nessuno è disposto a pagare per fottermi, che ne faccio di questo miserabile corpo? Allora si, non mi resta che tagliarmi le vene.
    “Dispensare fica gratuitamente, anche se comunque deplorevole moralmente, è leggermente più rispettabile e viene considerato con maggiore indulgenza rispetto all’accettare denaro in cambio di preziosa energia sessuale. Energia che, se priva di adeguato sfogo, può far impazzire chiunque. Sarebbe come cercare di esistere senza il sole; non è possibile!”
    State dicendo che siccome la società di oggi biasima le donne che hanno una vita sessuale soddisfacente al di fuori della canonica coppia, dobbiamo rinchiuderci nei bordelli per essere accettate, perché solo lì i maschi tollerano la promiscuità sessuale femminile? Cos’è, siete stanche di lottare per il diritto di fare sesso quando ne avete voglia e con chi ne avete voglia?
    Ma l’affermazione più ridicola è questa: ” Ti rendi conto che quando una persona ti paga, è più incline a rispettarti.” Basta farsi un giro su gnoccatravel, per rendersi conto che i clienti di prostitute sono fra le creature più misogine che sia dato di incontrare, inclini a disprezzare non solo le donne che usano, ma anche tutte le altre.
    Io mi ritengo una donna libera, e non ho certo bisogno che un uomo mi allunghi 50 euro per sapere che “valgo” tanto quanto lui; sono una donna libera, e non me ne frega niente quale somma sono disposti a spendere per il mio culo; sono un essere umano e il mio “valore” non sta nel prezzo che mi assegna un pene eretto. Sono una donna, non una creatura perennemente infoiata che ha bisogno di scopare: questo è offensivo, lo è per gli uomini tanto quanto lo è per le donne.
    Liberissime di fare della vostra fica quello che vi pare. Ma non venite a raccontarmi che non so quanto valgo perché non accetto che mi si appiccichi addosso il cartellino del prezzo come fossi un oggetto qualsiasi.

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