La solidarietà fa paura allo Stato.
Perché la solidarietà si sviluppa nel momento in cui le reali necessità dell’individuo vengono messe a nudo, quando non si può più accettare di venire calpestati. Sfonda il muro dell’apatia sociale, del coma indotto che la nostra società sta vivendo.
Lo Stato reagisce aumentando la dose di morfina finchè riesce e, dopo che le sue piccole illusioni sono smascherate, fa emergere la sua natura più intima, il suo lato repressivo.
Questo sta succedendo a Torino, diventata ormai capitale degli sfratti, dove le famiglie hanno deciso di far valere il proprio diritto alla casa, unite nel rivendicare una dignità negata.
Il diritto alla dignità è irriducibile e imprescindibile, il diritto alla proprietà no.