Deconstructing “la tua opinione”

Copia di emmanuel-mouret-beato-tra-le-donne-nella-commedia-fammi-divertire-147593 I fatti li conoscete senz’altro: Beppe Grillo se ne esce con l’ennesima frase sessista. Siccome in giro c’è ancora molta ignoranza su cosa sia il sessismo, perché a scuola non si fa nessun tipo di educazione alle questioni di genere, perché i media generalisti se ne fregano di contrastare il patriarcato vigente, perché sul sessismo pensano tutti di avere un’opinione autorevole solo in quanto hanno un sesso, e infine perché anche la pagina di wikipedia, ammettiamolo, richiede di voler capire quello che c’è scritto. Vediamo allora di concentrare il nostro deconstructing non su un intero discorso, ma su una sola frase, cari amici sessisti: “in forma ridotta, per venire incontro alle vostre capacità mentali” (cit.)


La frase è “fatti una ragazza”, pronunciata da un uomo verso un altro uomo con l’atteggiamento paternalista di chi ne sa di più, di chi non considera l’interlocutore alla sua altezza, al suo grado di maturità. Quindi chi la pronuncia usa il classico luogo comune sessista secondo il quale, per “crescere”, per “maturare”, serva fare sesso; se non eiaculi un po’ dentro qualcuna, non sei “uomo”. Niente male eh?

“Fatti” una ragazza. Già “tròvati” sarebbe stato meno violento. La ragazza quindi uno se la deve fare come “ci si fa” la macchina, la moto, un viaggio. La ragazza la si acquista, la si prende, è lì a disposizione, ce ne sono tante. Scegli marca e modello, considera se puoi permetterti gli optional e fattela.

“Una” ragazza, non “la” ragazza. Non è richiesto alcun grado di particolarità, va bene una qualunque. Lo scopo è svezzare il ragazzetto, quindi chi sia lei è indifferente, va bene una qualunque alla bisogna.

“Ragazza”, non donna perché allora lui sarebbe già uomo; ci vuole una cosa più docile, più adatta a farsi adoperare come mezzo di elevazione sociale da non-uomo a uomo.

Chi usa una frase del genere è un sessista, e la frase è sessista. Lo è perché un uomo ha inquadrato, giudicato e valutato un altro uomo usando uno stereotipo sessista, quello dell’ “inesperto perché ha scopato poco”; tipico modello di comportamento della mentalità patriarcale, paternalista e “maschia” che attribuisce all’abilità e alla pratica nel consumo del sesso (sesso etero, sia ben chiaro) un particolare valore sociale, etico, iniziatico persino.

Un uomo che pronuncia una frase del genere con convinzione sta offendendo (anche) tutti gli uomini, perché enuncia la sua appartenenza a un sistema di valori escludente che attribuisce al maschio “pratico” del sesso etero una parità di diritti, di dignità che non viene evidentemente riconosciuta altrimenti. Quel sistema di valori fa schifo, porta violenza, razzismi e sessismi, quindi la sua enunciazione è per me offensiva (sessista, razzista) perché automaticamente mi definisce un non-uomo. Se non ci credo, non sono un uomo – non ci sono alternative agli stereotipi sessisti.

Il bello non finisce qui. Perché in giro è pieno di difensori di chi asserisce una frase del genere. E non parlo solo degli appartenenti a un partito politico: mi riferisco a chiunque dica “fatti una scopata” con lo stesso intento; di chi crede ad altri stereotipi sessisti riguardo l’uomo, come “l’uomo è cacciatore”. E sono tanti, quindi tutti sessisti in quanto complici di sessisti. Ma tutti, più o meno invariabilmente, davanti alla spiegazione della loro frase sessista, del loro comportamento sessista, ti rispondono che “è la tua opinione”. Decenni di studi sociali, inchieste, statistiche, leggi di ogni tipo, dibattiti su ogni media – ma qualunque nerchiapensante si permette di dire che “è la tua opinione”.

Il sessismo sarebbe un’opinione. Tutti gli altri razzismi pare di no; il sessismo, invece, sarebbe un’opinione.

Beh, caro sessista, sei parecchio ignorante, e anche un po’ stronzo. E ti garantisco che questa non è un’opinione.